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Lavoro da remoto e burnout: come riconoscere e prevenire l’esaurimento a distanza

Cos’è il burnout?

Il burnout è molto più di una semplice stanchezza temporanea. Secondo Wikipedia, è un problema legato al lavoro derivante da stress cronico non gestito correttamente. Le caratteristiche principali includono esaurimento energetico, distacco mentale dal lavoro, atteggiamenti cinici o negativi e ridotta efficacia professionale.

In alcuni paesi europei, le autorità sanitarie riconoscono formalmente il burnout, mentre in altri i sintomi vengono considerati sovrapponibili alla depressione.

Alcuni pensano che i lavoratori da remoto siano meno soggetti al burnout

Il lavoro da remoto offre vantaggi chiari: niente pendolarismo, orari più flessibili, maggiore autonomia. Tuttavia il burnout rimane un rischio reale, anche lavorando da casa. Perché?

Perché anche i lavoratori da remoto possono sperimentare il burnout

  1. Confusione tra vita lavorativa e personale
    A casa, la separazione spesso scompare. Senza orari chiari di inizio e fine, si rimane “connessi” continuamente. Le ore di lavoro si allungano e la vita personale è costantemente interrotta (Remote.com, Virtual Latinos).
  2. Essere sempre online: presenteismo digitale
    Le aspettative implicite di disponibilità costante possono portare a sovraccarico (Wikipedia).
  3. Isolamento e solitudine
    Molti sentono la mancanza delle interazioni informali in ufficio. La loro assenza può aumentare la sensazione di distanza e stress (PsyHC Care, Panahi Counseling, New York Post).
  4. Maggiore pressione ed aspettative
    Senza presenza fisica, alcuni datori di lavoro o lavoratori da remoto sentono la necessità di “dimostrare” di più, portando a sovraccarico (PsyHC Care, AllRemote.jobs).
  5. Sovraccarico tecnologico e fatica da videochiamate
    L’eccesso di videochiamate provoca tensioni fisiche come mal di testa, dolore a collo e occhi, e affaticamento mentale (Wikipedia).
  6. Pressione interna: perfezionismo e sindrome dell’impostore
    Aspettative elevate su se stessi, voler fare tutto perfettamente, o paura di non essere all’altezza aumentano il rischio di burnout (Remote.com).

Come riconoscere un lavoratore da remoto in burnout

  • Esaurimento fisico ed emotivo: stanchezza costante anche dopo il riposo, problemi di sonno, mal di testa, disturbi digestivi (Akiflow, Wifisofa, Remotica).
  • Motivazione e produttività ridotte: compiti più lunghi, procrastinazione, più errori, perdita di senso (Remote.com, Akiflow, Ampliz, Remotica).
  • Difficoltà a staccare: controllare e-mail presto o tardi, pensare al lavoro anche durante le pause (Akiflow, Ampliz).
  • Squilibrio tra lavoro e vita privata e ambiente trascurato: scrivania disordinata, piante trascurate, bucato accumulato (Remote.com).
  • Irritabilità o isolamento emotivo: reazioni più brusche, cinismo, distacco dai colleghi (People Matters, Open Privilege, Ampliz, Remotica).
  • Trascuratezza di sé: saltare i pasti, evitare l’esercizio fisico, aumento di alcol o sostanze (Panahi Counseling, Remotica).
  • Sentimento di abbandono o perdita di scopo: sentirsi inutili o scollegati dal team (AllRemote.jobs, New York Post, Remotica).
  • Crepe silenziose: processo silenzioso in cui la persona continua a lavorare ma lotta internamente (Business Insider).

Osservazione aggiuntiva: calo delle competenze sociali
Un sondaggio recente mostra che il 25% dei lavoratori da remoto nota un declino nelle competenze sociali come il contatto visivo o l’esprimersi. Il 20% segnala un peggioramento del benessere mentale, il 66% cita isolamento sociale e il 57% solitudine (New York Post).

Riepilogo:
Il burnout è un esaurimento complesso fisico, emotivo e professionale. Il lavoro da remoto, nonostante i benefici, può aumentare il rischio a causa di confusione dei confini, isolamento, sovraccarico tecnologico, disponibilità costante e pressioni interne.

Un messaggio empatico per concludere
Potresti riconoscerti o riconoscere qualcuno intorno a te. Non lasciare accumulare i segnali. Piccole azioni concrete possono aiutare:

  • Stabilisci orari chiari di lavoro e riposo.
  • Fai pause regolari e disconnettiti davvero.
  • Mantieni i contatti, anche virtualmente.
  • Ricorda che riposare non è debolezza, ma forza.

Se il peso diventa troppo grande, parlane, struttura le tue giornate e non esitare a chiedere aiuto. Meriti tempo, spazio e cura, anche lontano dallo schermo.