Anche in Italia, molte aziende stanno affrontando serie difficoltà nel far rientrare i dipendenti in ufficio dopo il lungo periodo di smart working legato alla pandemia. Il telelavoro ha cambiato radicalmente le aspettative dei lavoratori rispetto all’autonomia e alla gestione del tempo.
Resistenza al ritorno obbligatorio
Un numero crescente di lavoratori italiani si oppone al rientro obbligatorio. I motivi principali includono il risparmio di tempo e denaro, una migliore gestione familiare e la percezione di essere più produttivi a casa. Secondo un sondaggio condotto nel 2024, oltre il 60% degli impiegati rifiuterebbe un lavoro che impone cinque giorni in ufficio.
Frattura nel contratto psicologico
Questa resistenza segnala una frattura nel cosiddetto contratto psicologico non scritto tra azienda e lavoratore. Durante la pandemia, molti hanno creduto che il riconoscimento della flessibilità sarebbe diventato strutturale. Le nuove politiche imposte vengono vissute come un tradimento delle aspettative. Sempre più spesso, dipendenti e datori di lavoro non condividono più la stessa idea di equità.
Problemi di fidelizzazione
Le aziende che impongono la presenza costante registrano tassi di abbandono più alti. I giovani professionisti, soprattutto nei settori tecnologici e creativi, sono propensi a cambiare azienda pur di conservare la flessibilità. Le organizzazioni che offrono modelli ibridi dichiarano invece maggiore stabilità tra i propri team.
Categorie più penalizzate
Le donne con figli piccoli e i lavoratori over 55 sono i più colpiti. Le prime affrontano carichi familiari non compatibili con lunghi spostamenti; i secondi valutano in alcuni casi l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Questa situazione comporta anche rischi legali legati a discriminazioni indirette di genere o età.
Cosa possono fare le aziende italiane
Per affrontare il cambiamento in modo efficace, le imprese italiane dovrebbero:
- Spiegare in modo chiaro le ragioni del rientro.
- Offrire modelli di lavoro flessibili e condivisi.
- Dotarsi di strumenti tecnologici adatti al lavoro ibrido.
- Promuovere una cultura del rispetto per le diverse esigenze dei dipendenti.
Solo così sarà possibile coniugare competitività aziendale e benessere lavorativo in un mondo che non è più quello di prima.